È possibile che il comune rigurgito post pappa venga confuso con il reflusso gastreoesofageo. Sono stati fatti, fortunatamente per i nostri neonati, enormi passi avanti nella classificazione di questo disturbo che ha caratteristiche e reazioni nel neonato abbastanza evidenti quali esofagiti, problemi nella crescita, rifiuto ad accettare la pappa, possibile presenza di sangue e difficoltà nel respirare. Tra i massimi esperti abbiamo Catherine Watson-Genna che ha tenuto al Convegno Elacta una importante conferenza dove ha presentato e argomentato in maniera molto accurata la problematica.
Perché i bambini hanno rigurgito?
Il neonato al momento dell’allattamento e nella prima fase dello svezzamento deve ancora abituare il proprio apparato digerente ad assimilare i cibi. L’esofago in questa fase è più corto e soprattutto non li aiuta le posizioni che assumono durante e dopo la pappa. Inoltre, il fatto che ingeriscano prevalentemente liquidi non li aiuta affatto. La loro voracità, quindi la fretta con cui succhiano il latte è un altro fattore che alimenta il problema.
Cosa dice la scienza in merito
Il picco si ha, nelle prime ore dopo la pappa, 1 – 2 ore. Tra i 0 – 3 mesi avviene almeno 1 volta al giorno e il maggior numero di rigurgiti nella nostra vita li abbiamo tra il 3 – 4 mese. Dieci bambini su cento continuano rigurgitare fino ad 1 anno. Chi viene allattato al seno pare abbia un numero inferiore di rigurgiti. Al compimento del secondo anno di età il rigurgito deve scomparire, in caso contrario è consigliabile far visitare il bimbo dal pediatra. Esistono delle tecniche che riescono a migliorare la problematica o a farlo cessare completamente. Purtroppo, tre bambini su cento devono ricorre a farmaci.
Ora vediamo quali sono le cause che portano il bambino a rigurgitare tanto
Nel caso in cui il bambino è molto vorace e la mamma produce molto latte è bene sdraiarsi leggermente durante l’allattamento o allattare su un lato. Potrebbe essere un problema legato alle proteine del latte o ad altri cibi o ad integratori, quindi è preferibile che la mamma non le mangi per qualche settimana. Inizio dello svezzamento, valutare i cibi che sta iniziando ad ingerire. Se il bambino non rigurgitava in maniera spropositata e tutto ad un tratto incomincia a farlo: se accade quando cominciano a spuntare i primi dentini è possibile che la causa sia l’aumento di ingestione di saliva, raffreddore o allergie che innescano l’aumento di secrezione di muco e quindi di ingestione dello stesso. Gestire con un pediatra se si è in presenza di uno scatto di crescita.
Il “rigurgitatore felice”
È un termine coniato per tutti i bambini che hanno un reflusso non complicato e che non arreca danno o fastidio, quindi, continuerà a crescere regolarmente, non sarà irritato…sporcherà tanti vestitini 😀
Come gestire il “rigurgitatore felice”
- Diminuire la quantità di latte per poppata e ovviamente aumentare il numero di poppate. Come noto è importante il ruttino a fine pasto. Non sdraiarlo subito dopo la poppata. Stesso discorso vale per i bambini allattati con il biberon. Con il biberon risulta tutto più semplice perché possiamo regolare, tenendo il biberon in posizione orizzontale, il flusso di latte nella tettarella. Questa tecnica ha un nome: pacing feeding.
- La posizione di allattamento è importantissima. Evitare di tenerlo sempre sdraiato, durante e dopo la poppata. Optate per la fascia o il marsupio e tenetelo il più tempo possibile in posizione eretta. Appena sarà possibile provate ad allattare il bimbo seduto a cavalcioni su una vostra gamba, di fronte a voi, cosi da allattarlo in posizione eretta.
- Per il bambino è pericoloso dormire con la testa alzata, quindi non provate, tecnica molto diffusa tra gli adulti, ad aggiungere cuscini. Il bambino deve dormire su un materasso rigido e non ondulato.
- Campanozzi suggerisce di coccolare il bambino e rassicurarlo, questo quando il bambino è spaventato o molto infastidito dai primi rigurgiti.