LIKE SUNDAY, LIKE RAIN

Like Sunday, Like Rain è un film del 2014 scritto e diretto dal regista statunitense Frank Whaley. Il film è stato presentato a numerosi festival soprattutto all’interno del circuito cinematografico statunitense, ed è dunque fruibile unicamente in lingua originale, tuttavia consigliato per uno sguardo al panorama cinematografico indipendente contemporaneo.

La trama è completamente incentrata sulla vicenda della protagonista Eleanor(interpretata da Leighton Meester, meglio nota per la sua partecipazione alla serie di successo mondiale “Gossip Girl”), focalizzando l’attenzione sul suo incontro con Reggie (l’esordiente attore Julian Shatkin), dodicenne studente prodigio di Manhattan, viziato dall’enorme disponibilità economica della madre.

Afflitta da turbolente vicende familiari non meglio precisate, e in via di rottura con il fidanzato Dennis (Billie Joe Armstrong, frontman della band Green Day), Eleanor viene assunta come babysitter temporanea dalla madre di Reggie per badare a quest’ultimo, incaricata in particolare solamente di impedirgli di tornare a piedi da scuola e di obbligarlo a mangiare quando egli si rifiuta.

L’intera pellicola dunque si presta a sviluppare non tanto un intreccio di avvenimenti, quanto un progressivo sviluppo di sentimenti, seguendo passo dopo passo il peculiare rapporto di amicizia che si instaura tra il viziato Reggie e la “ribelle” Eleanor.

Ogni sequenza del film è avvolta in un’aura di pacata e sofisticata tristezza, pur essendo la vicenda priva di avvenimenti esplicitamente drammatici (escluso l’improvviso ricovero in ospedale del padre della protagonista, che si scopre gravemente alcolizzato da tempo).

I personaggi sembrano muoversi lentamente, snocciolando poco a poco tutte le componenti di due personalità talmente differenti da risultare complementari, e reciprocamente utili. Reggie, a dodici anni genio matematico dalla logica ferrea, nonché eccellente violoncellista e compositore di musica classica, mostra una visione esistenziale di sé stesso e degli altri improntata su un cinico pessimismo, celando tramite venature caratteriali decise, solitarie ed altezzose, un cuore insicuro ed insoddisfatto, che lo porta inevitabilmente ad accostarsi stancamente e passivamente a qualsiasi cosa gli venga proposta (o imposta).

Incarna dunque tutto ciò che ci si aspetta da un ragazzino fondamentalmente solo. Eleanor rappresenta invece una sorta di “anima in pena” dal passato sbiadito, indefinito, al quale fa costantemente riferimento, per poi tirarsi indietro quasi a voler nascondere allo spettatore ciò che di troppo privato queste vicende contengono.

La vita della protagonista è tempestata dalle telefonate dell’ormai ex fidanzato Dennis, musicista fallito da lei scaricato scaraventando la sua chitarra dalla finestra, e, di fatto, fuggendo dal confronto con le sue continue bugie; Eleanor è perseguitata dalla disoccupazione, dal desiderio di evitare la propria (rinnegata) famiglia il più possibile, ricorrendo spesso ad una vita di espedienti.

Questo crea un’improvvisa ed inaspettata alchimia tra due caratteri introversi e disillusi come quelli dei due protagonisti, nonostante sul loro rapporto gravi la temuta fine del contratto di lavoro della ragazza.

Il film è dunque un lento incedere della cinepresa sui passi dei due inconsueti amici, indulgendo assai spesso alla rappresentazione di momenti di vita quotidiana, in particolare lunghe passeggiate al parco, nel tentativo vano di risvegliare Reggie  dal suo carattere asociale, dedito unicamente ai libri e al violoncello, escluso il tempo trascorso con il suo unico amico, frequentato quasi pro forma, senza un reale sentimento di affetto alla base.

L’unica persona che si rivelerà in grado di sciogliere i sentimenti di Reggie sarà proprio Eleanor, in un finale nel quale la musica diviene l’unico possibile elemento di vicinanza dopo l’inevitabile separazione. “Like Sunday, Like Rain” è infatti il nome della sinfonia scritta da Reggie, eseguita in numerose sequenze del film e parte della colonna sonora stessa, ripresa nella scena finale, ad unire due anime gemelle separate dal trascorrere delle proprie vicende personali. Il tutto risulta incorniciato in una regia semplicissima, ma accuratamente studiata, in linea con l’atmosfera di trascinata lentezza dell’intera pellicola, screziata di malinconia.

Lunghe carrellate si alternano a sequenze prive di particolari virtuosismi nella scelta delle inquadrature, conformi alla recitazione lineare degli attori principali.

Nell’apprezzabile equilibrio presente tra i suoi vari elementi costitutivi, un film come Like Sunday, Like Rain rappresenta una buona deviazione dal circuito più marcatamentemainstream, una produzione indipendente molto ben curata.