La licenza del marchio: come concedere l’uso del tuo marchio a terzi senza perdere la sua protezione

La licenza del marchio rappresenta un modo per consentire a terzi l’uso del tuo marchio, mantenendone la proprietà e il controllo. Se sei un’azienda che ha costruito un marchio forte e riconoscibile, puoi concedere una licenza del marchio ad altre aziende che desiderano utilizzarlo per i propri prodotti o servizi.

In questo articolo, esploreremo come concedere una licenza del marchio senza perdere la sua protezione, concentrandoci sulla tutela legale del proprietario e sulla prevenzione dalla contraffazione. Vedremo, inoltre, come la licenza del marchio può essere una fonte di reddito per l’azienda e come può aiutare a espandere il business.

Che cos’è la licenza del marchio

Il contratto di licenza di uso del marchio, noto anche come licensing, è un accordo tra il titolare di un marchio e un terzo che consente a quest’ultimo di utilizzare il marchio a pagamento, senza tuttavia privare il titolare dei diritti di proprietà sul marchio stesso.

Questo contratto non è disciplinato da normative di legge specifiche ma dalle parti stesse. E’ importante pertanto che il contratto sia redatto in modo attento e adeguato per garantire una corretta e trasparente regolamentazione della licenza.

In questo documento ufficiale bisogna includere la durata della licenza, le modalità di utilizzo del marchio e il corrispettivo dovuto per l’utilizzo del marchio stesso.

Se anche tu sei interessato a stipulare un contratto di licenza del marchio continua a leggere per saperne di più e affidati ad esperti del settore.

Contratto di licenza del marchio

Con il contratto si formalizza la licenza del marchio e viene stabilito il diritto di utilizzare il marchio, oltre che la durata e le modalità di utilizzo dello stesso.

Solitamente, insieme alla licenza di uso del marchio, viene previsto il diritto/obbligo del licenziatario di fabbricare e/o distribuire i prodotti correlati al marchio. In genere, il licenziante limita l’utilizzo del marchio da parte del licenziatario per prevenire abusi o comportamenti che possano ledere i propri diritti e il valore del marchio.

Inoltre, il licenziatario è tenuto a rispettare determinati standard tecnici e/o di qualità stabiliti dal licenziante nella produzione, confezionamento e distribuzione dei prodotti licenziati. In alcuni casi, il licenziante ha il diritto di accedere ai luoghi di produzione del licenziatario per controllare l’esecuzione dei lavori e la qualità dei prodotti licenziati.

È necessario specificare anche il territorio di riferimento della licenza, che può essere limitato a una determinata nazione o regione.

Infine, nel contratto di licenza di uso del marchio deve essere stabilita la durata del contratto, che solitamente va dai 2 ai 5 anni, ma può essere più breve o più lunga a seconda degli accordi tra le parti. È possibile anche prevedere il rinnovo automatico del contratto alla scadenza, salvo disdetta delle parti entro un determinato periodo di tempo. In mancanza di tale previsione, il contratto cessa i suoi effetti alla scadenza convenuta.

Clausola di riservatezza

Per salvaguardare il valore economico del marchio, il contratto di licenza può includere una clausola di riservatezza. Tale clausola consiste nell’obbligare il licenziatario a non divulgare e a non utilizzare, per altri fini non indicati da contratto, il marchio ed ogni altra informazione riservata che gli è stata comunicata dal licenziante.

Utilizzo del marchio

Per mantenere una coerenza nell’immagine pubblicitaria del marchio, il contratto stipulato può anche prevedere la preventiva autorizzazione scritta da parte del licenziante per tutti i contenuti, le forme e le modalità delle attività promozionali e pubblicitarie. Le spese relative a tali attività possono essere quindi sostenute dal licenziatario, ma in genere quest’ultimo di impegna ad investire un importo annuo non inferiore ad una determinata percentuale del fatturato realizzato con la vendita dei prodotti e/o servizi licenziati.

Costi di licenza del marchio

Il contratto di licenza di un marchio prevede che il licenziatario corrisponda al licenziante un corrispettivo per l’utilizzo del marchio. Nel caso di corrispettivo monetario, questo può essere fisso o variabile, solitamente costituito dalla royalty, la forma più diffusa nei contratti di licenza.

La royalty può essere determinata in base agli utili che sono ricavati dalle vendite, dalla produzione del licenziatario. Spesso, per determinare le royalties e per altri fini, il contratto di licenza prevede un onere di rendicontazione da parte del licenziatario e la possibilità per il licenziante anche di monitorare il suo andamento attraverso audit.

L’importo del corrispettivo dipende da vari fattori, tra cui l’importanza e il valore del marchio, il grado di protezione, la situazione del mercato di riferimento.