Come diventare medico legale

Se tra i tuoi sogni nel cassetto c’è quello di diventare medico legale, questo articolo potrà essere utile per chiarire di che cosa si occupa questa tipologia di professionista sanitario, quanto guadagna e come si arriva ad esercitare questa professione che coniuga la medicina e il diritto.

Chi è il medico legale e di quali attività si occupa

Il medico legale è un medico che, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, ha conseguito la specializzazione in Medicina Legale della durata di 4 anni. Questa branca della medicina si occupa principalmente di approfondire e chiarire le controversie legate a eventi come decessi, traumi gravi e incidenti.

Il medico legale, infatti, deve essere in possesso di alcune nozioni relative alle materie giuridiche e opera in sinergia con le forze dell’ordine e i giudici per aiutare a individuare le cause di morti, incidenti e varie tipologie di eventi e fornire così un quadro più chiaro e completo sulla situazione.

In queste situazioni, il medico legale viene convocato dal giudice per effettuare perizie nel ruolo di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU). In pratica, sarà chiamato a stabilire le cause di un malore o un decesso e fornire informazioni tecnico scientifiche per interpretare l’avvenimento sia sotto il profilo medico che giuridico.

Il medico legale, quindi, in base ai diversi casi, si potrà occupare di fornire pareri medico legali, di fare perizie giudiziarie e ispezioni di controllo, ma anche visitare il cadavere, o la persona ferita per realizzare un referto scritto che attesterà il danno o il decesso.

Ad esempio, in caso di una morte sospetta, il medico legale viene chiamato per fornire la sua consulenza e stabilire le cause del decesso. Grazie alla sua professionalità potrà stabilire se la morte è sopraggiunta per cause naturali, come ad esempio un malore, o in seguito a un omicidio o un’altra tipologia di evento avverso.

In realtà, il medico legale si occupa anche di questioni più semplici, come certificazioni mediche, visite per INAIL e INPS, valutazione dei danni e delle capacità civili e lavorative.

Come diventare medico legale

Prima d’intraprendere questa carriera, è bene accertarsi di essere interessati a questi argomenti, anche a quelli giuridici, e di avere una forte passione e una naturale inclinazione verso questa attività.

Come accennato in precedenza, per diventare medico legale è necessario specializzarsi in Medicina Legale, percorso che ha una durata di 4 anni, e iscriversi all’Albo professionale.

Al termine della specialità, il candidato dovrà svolgere obbligatoriamente un periodo di pratica di sei mesi. Questo tirocinio si può svolgere non solo presso ospedali e cliniche universitarie, ma anche presso gli ambulatori medici convenzionati con l’SSN.

Finiti i sei mesi, occorrerà svolgere una prova scritta che prevede 90 domande.

Dopo di che, servirà ovviamente aprire la partita iva se si intende svolgere l’attività in regime di libera professione.

Anche il medico legale, per esercitare la professione, dovrà stipulare un’assicurazione professionale medici. Per confrontare le diverse alternative, si consiglia sempre di rivolgersi a intermediari specializzati come, ad esempio, Rc Medici.

Quanto guadagna un medico legale

La figura del medico legale è sicuramente tra le più ambite del settore, sia perché si tratta di un’attività interessante e coinvolgente che consente di spaziare anche in altri ambiti oltre quello sanitario, sia perché il medico legale può arrivare a percepire cifre importanti per la sua prestazione.

Ovviamente, è difficile stabilire con esattezza a priori a quanto può ammontare il guadagno di un medico legale, perché questo dipende da diversi fattori, tuttavia possiamo fornire delle stime generali.

Un medico legale può arrivare a guadagnare dai 3.000 a 7.000 euro lordi al mese se effettuano le loro prestazioni come CTU, ovvero Consulenti tecnici di ufficio. Il compenso, in questo caso, viene stabilito dal giudice di riferimento sulla base di tabelle specifiche.

Il medico legale può lavorare anche come libero professionista. In questo caso il compenso diventa ancora più variabile e, se si tratta di un professionista molto richiesto e con tanti clienti, è possibile anche superare il tetto dei 10.000 euro mensili.