Zecche e pulci del gatto e del cane: cosa fare

Con la bella stagione non è improbabile trovare parassiti sul gatto o sul cane, specialmente su quegli animali abituati a lunghe passeggiate all’aperto, in zone con erba alta, sfalci o tronchi d’albero.

Ecco come riconoscere un’infestazione, cosa fare per risolverla e a quali sintomi prestare attenzione!

Conoscere i parassiti

Le pulci sono piccoli animali rossicci o marroncini, che tendono a saltare da un animale all’altro per nutrirsi di sangue fresco. Hanno un ciclo di vita di alcune settimane e le loro uova (spesso più di 50 al giorno) rimangono deposte, spesso, nei tessuti, come quelli di cucce, divani e tappeti. Schiuse le uova le pulci sono pronte a ricominciare il ciclo.

Le zecche sono aracnidi, rotondi o ovoidali, di colore bruno, marrone o rossiccio. Hanno otto zampe e una volta completato il proprio pasto di sangue diventano quasi sferiche. Vivono più a lungo delle pulci, ma anche loro possono causare infezioni, anche nell’uomo.

Gli antiparassitari

Il veterinario deve valutare razza, peso, età, distribuzione del pelo e grado di rischio dell’animale per capire quale antiparassitario utilizzare. Ad ogni animale è necessario somministrare il giusto farmaco (alcuni che si usano per i cani sono, per esempio, tossici per i gatti, e viceversa). Ottenuta la prescrizione è possibile acquistarli su molti siti.

Le formulazioni sono varie, a seconda del principio attivo e dell’animale:

  • Per quelli che stanno in casa si possono usare i collarini imbevuti di sostanza attiva, che viene rilasciata gradualmente nel corso del periodo di validità della copertura
  • Per gli animali che escono è meglio evitare i collari, che possono impigliarsi nelle frasche. Meglio usare gli spray, le polveri o le pipette monouso che si passano sul pelo e si massaggiano brevemente

Riconoscere i sintomi

I sintomi di un’infestazione da pulci sono tendenzialmente il prurito intenso e la perdita del pelo. L’animale può reagire sfrusciandosi sulle superfici, grattandosi o leccandosi insistentemente. E’ difficile individuare le pulci vive perché sono molto piccole e saltano. Se pettinando l’animale si notano dei piccoli granelli neri è possibile che si tratti di feci di pulce. Per esserne sicuri vanno messe, usando i guanti, su un pezzo di carta e inumidite: se diventano rosse significa che è presente del sangue digerito.

La zecca è più facile da individuare, perché stanziale e più grossa. Si nota la sua presenza perché forma una protuberanza tonda, come una pustola, in mezzo al pelo. La sua rimozione deve essere precisa e delicata: si usano sempre i guanti e una pinzetta apposita, che con un movimento rotatorio. La ferita va poi controllata, per notare se l’apparato buccale è rimasto incastrato nella cute, disinfettata e sorvegliata. I sintomi, come letargia, sonnolenza, perdita di appetito e febbre possono presentarsi anche diversi giorni dopo l’estrazione o la puntura, quando ormai la zecca è caduta. In questo caso è fondamentale recarsi immediatamente dal veterinario per iniziare il trattamento curativo dell’infezione: molte di esse sono infatti pericolose per la salute, non solo dell’animale ma anche degli esseri umani.